Una persona alla volta

Una persona alla volta

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  • Create Date:2022-04-10 08:51:38
  • Update Date:2025-09-07
  • Status:finish
  • Author:Gino Strada
  • ISBN:8807173409
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Summary

“Sono un chirurgo。 Una scelta fatta tanto tempo fa, da ragazzo。 Non c’erano medici in famiglia, ma quel mestiere godeva di grande considerazione in casa mia。 Fa il dutur l’è minga un laurà, diceva mia madre, l’è una missiùn。 Un’esagerazione? Non so, ma il senso di quella frase me lo porto ancora dentro, forse mia madre era una inconsapevole ippocratica。”
Una missione che parte da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia con le grandi industrie, gli operai, il partito, il passato partigiano。 In fondo, un buon posto per diventare grandi。 A Milano, nelle aule dell’Università di Medicina e al Policlinico Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile。 Agendo subito。 Una passione che l’ha portato lontanissimo。 Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell’umanità quando non ha più una meta。 In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti。 Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio。 Emergency arriva in Iraq, in Cambogia e in Afghanistan, dove ad Anabah, nella Valle del Panshir, viene realizzato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra。 Questo libro racconta l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione。 In ognuna di queste pagine risuona una domanda radicale e profondamente politica, che chiede l’abolizione della guerra e il diritto universale alla salute。

Da Kabul a Hiroshima, il racconto di una missione durata tutta la vita: “Non un’autobiografia, un genere che proprio non fa per me, ma le cose più importanti che ho capito guardando il mondo dopo tutti questi anni in giro”。

“Bisogna curare le vittime e rivendicare i diritti。 Una persona alla volta。”

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Reviews

Rossella

Gino, mi manca e mi mancherà。

Sonia D'Errico

E' un libro meraviglioso e duro, estremamente duro, il sogno di un uomo, la volontà di farlo diventare qualcosa di reale。Come tutto ebbe inizio e come la visione sia cambiata, ma la domanda che sorge spontanea resta invariata。Ma cosa c'entrano i civili con la guerra?Impossibile non raccogliere l'eredità che quest'uomo ci lascia。 Assolutamente da leggere。Gino ci manchi。 E' un libro meraviglioso e duro, estremamente duro, il sogno di un uomo, la volontà di farlo diventare qualcosa di reale。Come tutto ebbe inizio e come la visione sia cambiata, ma la domanda che sorge spontanea resta invariata。Ma cosa c'entrano i civili con la guerra?Impossibile non raccogliere l'eredità che quest'uomo ci lascia。 Assolutamente da leggere。Gino ci manchi。 。。。more

Teodolinda

Un po' delusa, mi aspettavo qualche approfondimento maggiore sulle difficoltà incontrate nel realizzare i diversi progetti。 Dal racconto sembra che tutto sia stato semplice, cosa certamente non vera。 Un po' delusa, mi aspettavo qualche approfondimento maggiore sulle difficoltà incontrate nel realizzare i diversi progetti。 Dal racconto sembra che tutto sia stato semplice, cosa certamente non vera。 。。。more

Sofia

“Trovava sempre il tempo per incontrare gli amici più cari, preparare chilometri di tagliolini, vedere una qualsiasi partita del campionato inglese, guardare il mare。 Aveva un modo straordinario di abitare il mondo, qualunque cosa facesse。 Era una persona libera, e forse per questo manca così tanto”。Grazie Simonetta。 Grazie Gino。

Fabiana

Mi piace definirla una storia di luce, anche se il tema dominante sono la guerra e le ingiustizie。 Le parole e i pensieri di Gino Strada risuonano oggi, ancora di più, attuali。 Sono la prova provata che tutte le guerre sono uguali e non possono portare ad altro che sofferenza。 Ma sono anche parole di speranza, un'illusione forse, sicuramente un progetto, il rifiuto di accettare la diseguaglianza come regola。 È il voler riconoscere la preziosità della vita, celebrarla, difenderla, una persona all Mi piace definirla una storia di luce, anche se il tema dominante sono la guerra e le ingiustizie。 Le parole e i pensieri di Gino Strada risuonano oggi, ancora di più, attuali。 Sono la prova provata che tutte le guerre sono uguali e non possono portare ad altro che sofferenza。 Ma sono anche parole di speranza, un'illusione forse, sicuramente un progetto, il rifiuto di accettare la diseguaglianza come regola。 È il voler riconoscere la preziosità della vita, celebrarla, difenderla, una persona alla volta, senza distinzione。"L'utopia è solo qualcosa che ancora non c'è"。 Grazie Gino e Simonetta, Grazie Emergency 。。。more

Sonietta Carnelos

Necessario per vedere con occhi diversi ciò che ci arriva solo per metà。

Silvio Giono

Leggere "Una persona alla volta" la non autobiografia di Gino Strada pubblicata postuma da Feltrinelli mentre siamo catapultati nella tragedia della guerra in Ucraina è un'esperienza inquietante。 Tutto intorno a noi sembra mobilitarci verso decisioni da prendere in fretta perché le persone stanno morendo sotto le bombe e la guerra potrebbe estendersi, deflagrare e coinvolgere tutti fino alla distruzione della Terra。 E tutto il resto passa in secondo piano, la pandemia che non è ancora finita,  l Leggere "Una persona alla volta" la non autobiografia di Gino Strada pubblicata postuma da Feltrinelli mentre siamo catapultati nella tragedia della guerra in Ucraina è un'esperienza inquietante。 Tutto intorno a noi sembra mobilitarci verso decisioni da prendere in fretta perché le persone stanno morendo sotto le bombe e la guerra potrebbe estendersi, deflagrare e coinvolgere tutti fino alla distruzione della Terra。 E tutto il resto passa in secondo piano, la pandemia che non è ancora finita,  la crisi economica, i disastri ambientali, le disuguaglianze che regnano in ogni parte del mondo。。。Invece, leggere la testimonianza di un chirurgo che in questi anni di "pace" ha impiegato la propria vita per operare le vittime di infinite guerre o per aprire ospedali dove l'assistenza sanitaria era un privilegio per pochi, porta a guardare le cose con un occhio insieme partecipe e distaccato。 Perché anche questa guerra finirà (speriamo, altrimenti finirà il mondo), lasciando morti, profughi, orfani, lasciando ferite più difficili da curare e solchi più profondi da colmare, lasciando tutti più poveri (anche noi, che ci saremo schierati o meno)。 Ma a noi Gino ha lasciato detto che le guerre non finiscono mai, soprattutto non finiscono quando smettono di essere sulle prime pagine dei giornali e continuano a produrre ingiustizie sulla pelle dei sopravvissuti, differenze tra chi può scegliere di curarsi e chi invece deve soffrire senza cure。 Anche noi allora possiamo curare "una persona alla volta" facendo al meglio quello che sappiamo fare, senza la pretesa di salvare il mondo o risolvere tutti i problemi, ma cercando di risolvere, concretamente, i problemi che ci troviamo di fronte。 Un'etica che va oltre le bandiere e proprio per questo non capisce la guerra。 。。。more

Daniela Torrisi

"Non lo so, ma so, per quello che ho visto con i miei occhi, che la guerra non si può umanizzare。 Non si può renderla meno pericolosa, crudele e folle, meno omicida e meno suicida。 La guerra si può solo abolire。" "Non lo so, ma so, per quello che ho visto con i miei occhi, che la guerra non si può umanizzare。 Non si può renderla meno pericolosa, crudele e folle, meno omicida e meno suicida。 La guerra si può solo abolire。" 。。。more