Fiebre

Fiebre

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  • Create Date:2022-01-10 12:16:02
  • Update Date:2025-09-23
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  • Author:Jonathan Bazzi
  • ISBN:8439738684
  • Environment:PC/Android/iPhone/iPad/Kindle

Summary

«Tengo el VIH y para protegerme os lo contaré todo。»

El sorprendente debut finalista del Premio Strega que ha roto moldes en Italia。

Jonathan tiene treinta y un años cuando empieza a sufrir una extraña febrícula que parece haberse instalado de forma permanentemente en su cuerpo。 Ningún médico es capaz de encontrar la causa, hasta que algunas semanas después llega el fatídico diagnóstico: VIH。 En esta nueva etapa de su vida Jonathan se enfrenta a la vertiginosa idea de su muerte, redefiniendo su posición frente al mundo y la idea que tiene de sí mismo。 Pero no es fácil cuando tu infancia y adolescencia han tenido lugar en el seno de una familia desestructurada de un barrio lumpen del extrarradio de Milán。 Jonathan era un niño tímido, pacífico y tartamudo; imaginaba ser Wonder Woman mientras descubría su atracción por los chicos。 Desde entonces, ha tenido que remar a contracorriente para encontrar su verdadera identidad。 Ahora el virus también forma parte de ella, pero a pesar de los prejuicios, el rechazo y el miedo, no está dispuesto a esconderse y dar pasos atrás。

Fiebre es una emotiva y poderosa crónica de la aceptación moral y psicológica de un estigma que nos concierne a todos, pero también un relato de redención y superación que ha sido finalista del Premio Strega。 Una historia excepcional y sorprendente, sincera y brutal, sobre un chico con una cualidad imborrable que no teme exhibirla para normalizarla ante al mundo。

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Reviews

Roberta Zingaretti

Veramente stupendo! Scorrevole e scritto benissimo。 Per un attimo ho ritrovato nella periferia milanese la mia periferia romana e nell’infanzia dell’autore una parte della mia。 La forza di questo libro è che anche se non si vive in prima persona il dramma che costituisce il tema portante del racconto, ci si sente vicini e stranamente allineati con l’autore; quasi come fosse un vecchio compagno di scuola。Immancabile!

Elettra

I drammi personali non sono un tema che prediligo di leggere。certo è che il libro è scritto molto bene。

Emmanuel Morrone

Prosa giornalistica, all'inizio si prende forse troppo tempo per spiegarci la sua costellazione familiare ma gli ultimi capitoli hanno dei guizzi。 Per me funziona meglio quando comincia ad analizzarsi, a proporre immagini della sua interiorità, a spiegare come ha addestrato la sua anima a vivere, cosa che comincia comincia a fare propriamente solo alla fine del libro。 Ci sono state un paio di riflessioni che mi hanno folgorato, capisco i punti di alcune stroncature che ho letto ma non li condivi Prosa giornalistica, all'inizio si prende forse troppo tempo per spiegarci la sua costellazione familiare ma gli ultimi capitoli hanno dei guizzi。 Per me funziona meglio quando comincia ad analizzarsi, a proporre immagini della sua interiorità, a spiegare come ha addestrato la sua anima a vivere, cosa che comincia comincia a fare propriamente solo alla fine del libro。 Ci sono state un paio di riflessioni che mi hanno folgorato, capisco i punti di alcune stroncature che ho letto ma non li condivido e se ne potrebbe parlare un bel po'。 In definitiva comunque per me un libro è un SÌ, ma avrei voluto che il tono più "forte" (non so che parola usare) della fine del avesse caratterizzato l'intera opera。 。。。more

Elena

Coinvolgente ed emozionante: uno spaccato di vita profondo e sensibile

Rachele Elisabetta

(per me) mooolto sopravvalutato。 Molto。

Ilaria Fevola

Un ottimo romanzo d'esordio。 Una scrittura intima, una testimonianza da condividere, una storia personale。 La storia di Jonathan autore e protagonista del libro è importante per mantenere i riflettori accessi sull'HIV di cui si sente parlare sempre di meno。 Lo stile di scrittura è molto contemporaneo e non incontra molto i miei gusti。 Frasi semplici e poco elaborate in uno stile più da blogger che da scrittore。 Comunque consigliato per i temi trattati。 Un ottimo romanzo d'esordio。 Una scrittura intima, una testimonianza da condividere, una storia personale。 La storia di Jonathan autore e protagonista del libro è importante per mantenere i riflettori accessi sull'HIV di cui si sente parlare sempre di meno。 Lo stile di scrittura è molto contemporaneo e non incontra molto i miei gusti。 Frasi semplici e poco elaborate in uno stile più da blogger che da scrittore。 Comunque consigliato per i temi trattati。 。。。more

Cristiano Cazzoletti

Un libro che merita di essere letto。Non condivido i giudizi sprezzanti di molto lettori。 Ma li rispetto e penso che rispetto meriti l'autore。La qualità letteraria del libro può non essere eccelsa, mica tutti possono essere Philip Roth。 Ma trovo molto utile la lettura e sincera la scrittura。Io sarò un conservatore ma questo coming out non è cosa per tutti。 Un libro che merita di essere letto。Non condivido i giudizi sprezzanti di molto lettori。 Ma li rispetto e penso che rispetto meriti l'autore。La qualità letteraria del libro può non essere eccelsa, mica tutti possono essere Philip Roth。 Ma trovo molto utile la lettura e sincera la scrittura。Io sarò un conservatore ma questo coming out non è cosa per tutti。 。。。more

Clara Cavaleri

A breve la recensione sul blog!

Rina (whatsrinareading)

Che imbarazzo。

Chiara

A Jonathan Bazzi come persona e personaggio voglio bene, mi sento vicina in quanto paesana a cui non si potrà più togliere il paese nonostante tutti gli sforzi; ma Jonathan Bazzi autore è, per me, quasi illeggibile, non siamo assolutamente in sintonia。 Non si tratta di un fastidio iniziale dato dallo choc di una scrittura diversa (es。 Saramago o Rooney), ma continuo。Emotivamente da 5 stelle, razionalmente da 2。

Christabel_Lamort

⭐⭐⭐1/2"Per ogni malato la sua condizione è un evento assoluto。 L’enigma che dovrebbe fermare il corso del tempo, la vita degli altri。 La malattia recinta, scinde, confina chi ne è portatore in una sfera a parte – egoista, impaurita –, lo riporta nell’io-me primordiale che non vede altro che se stesso。""Ho deciso di essere un sieropositivo che si lascia individuare, che racconta più che lasciarvi immaginare。 La precisione è l’arma di cui mi sono munito。 La compagnia degli altri, la soluzione che ⭐⭐⭐1/2"Per ogni malato la sua condizione è un evento assoluto。 L’enigma che dovrebbe fermare il corso del tempo, la vita degli altri。 La malattia recinta, scinde, confina chi ne è portatore in una sfera a parte – egoista, impaurita –, lo riporta nell’io-me primordiale che non vede altro che se stesso。""Ho deciso di essere un sieropositivo che si lascia individuare, che racconta più che lasciarvi immaginare。 La precisione è l’arma di cui mi sono munito。 La compagnia degli altri, la soluzione che ho scelto。"Una scrittura sincopata che ha reso difficile la lettura, mi ha angosciato dalla prima all'ultima pagina non per gli argomenti trattati, ma per lo stile。 Invece sul contenuto non ho nulla da ridire: sincero, coraggioso e sfacciato。Bonus: tra i parenti di Bazzi di sicuro trovate qualche tipo umano (tossico!) che conoscete, e questo non può che farvi almeno empatizzare con l'autore。 。。。more

Dafne

3,5 ⭐️Proposto per il Premio Strega 2020 è un romanzo che offre moltissimi spunti di riflessione。 Attraverso i capitoli, alternati tra passato e presente, ricostruiamo la vita di Jonathan dalla sua infanzia all’età adulta。 È nato e cresciuto a Rozzano, vicino Milano ma distante dalla realtà di quella città。 Una realtà, quella di Rozzano, in cui convivono tossici, operai, famiglie venute dal Sud, delinquenti, dove ci sono famiglie seguite dai servizi sociali e gli affitti delle case sono bassi。 J 3,5 ⭐️Proposto per il Premio Strega 2020 è un romanzo che offre moltissimi spunti di riflessione。 Attraverso i capitoli, alternati tra passato e presente, ricostruiamo la vita di Jonathan dalla sua infanzia all’età adulta。 È nato e cresciuto a Rozzano, vicino Milano ma distante dalla realtà di quella città。 Una realtà, quella di Rozzano, in cui convivono tossici, operai, famiglie venute dal Sud, delinquenti, dove ci sono famiglie seguite dai servizi sociali e gli affitti delle case sono bassi。 Jonathan cresce in questo paese, in una famiglia complicata: i genitori presto divorziano e lui viene cresciuto dai nonni。 Anche la scuola è difficile, lui è balbuziente, gioca solo con le femmine e non gli piacciono i giochi da “maschio”, inoltre è omosessuale。 Tra un capitolo e l’altro della sua giovinezza, troviamo quelli del suo tempo presente: è fidanzato fidanzato con Marius, studia filosofia all’università e sono giorni che ha la febbre。 Una febbre bassa ma che lo rende spossato, stanco e con mille paranoie。 Passano i mesi e la febbre non si allontana da quella lineetta che segna il 37。 Dalle analisi non risulta nulla, ma quando gli arrivano i risultati del test dell’HIV, la risposta è chiara: è sieropositivo。 È quasi sollevato, non sta morendo e ha scoperto che cos’ha。 In realtà reagisce piuttosto bene alla notizia, non è spaventato, ma piano piano comincia a sentirsi sempre peggio, si convince che l'HIV non è l'unica malattia e continua con le analisi。 Non ha nulla, ma quando inizia a parlare con una psicoterapeuta si sente meglio。 Prende anche una decisione importante, dice a tutti che è sieropositivo e usa i social per parlarne, senza vergogna, cercando di aiutare tutte le persone, abbattendo ogni pregiudizio。 。。。more

Jose

En “Fiebre”, Jonathan Bazzi nos habla de su vida en un ejercicio que conjuga pasado y presente de una manera magistral。Todo empieza a los 31, con una fiebre que no remite。 Nadie es capaz de encontrar la causa, hasta que finalmente, dan con un diagnóstico: VIH。A partir de ahí, empieza un sinuoso camino que le lleva a revivir lo que ha sido su vida mientras se enfrenta a lo que él cree que es su propia muerte。Acompañamos al protagonista en su proceso de aceptación de su enfermedad, así como por el En “Fiebre”, Jonathan Bazzi nos habla de su vida en un ejercicio que conjuga pasado y presente de una manera magistral。Todo empieza a los 31, con una fiebre que no remite。 Nadie es capaz de encontrar la causa, hasta que finalmente, dan con un diagnóstico: VIH。A partir de ahí, empieza un sinuoso camino que le lleva a revivir lo que ha sido su vida mientras se enfrenta a lo que él cree que es su propia muerte。Acompañamos al protagonista en su proceso de aceptación de su enfermedad, así como por el repaso de su vida, que podríamos resumir en este párrafo: “Me criaron sustitutos que me sacaron adelante y me gestionaron。 Después de que su amor se hiciera añicos, mis padres siguieron adelante: otro hombre, muchas otras mujeres。 Otro hijo, volver a empezar。 Sueños, seguir vivos。 Poner remedio al fracaso del proyecto del otro。 Tuvieron que dejarme atrás: ¿hasta qué punto molesta un crío de tan solo tres años?”。“Fiebre” no es solo un libro sobre la aceptación y el estigma del VIH。 Es un libro sobre la vida de un niño diferente que crece en una familia que no le presta atención, que no le muestra cariño alguno。 Es la historia de una infancia en un lugar equivocado, con la gente incorrecta y la lucha de ese niño por crecer y convertise en él mismo。“Fiebre” es una poderos crónica de la aceptación con una emotividad descomunal sobre la moral y su propia psicología。 Es la historia en 1。a persona sobre el estigma, los prejuicios, el rechazo y el miedo。Bazzi se abre en canal, con una aparente facilidad que aporta a su testimonio una honestidad brutal。 。。。more

Francesco Maddaloni

Testimonianza cruda in un montaggio letterario alternato: la provincia disgraziata di Rozzano e la scoperta della sieropositività。 La vera domanda è: cosa segna di più Bazzi: l’una o l’altra?

Arianna Sabattini

“Il grande discrimine nell’ambito dei traumi che a tutti prima o poi la vita infligge, mi ha detto sempre lo stesso terapeuta - il terzo in ordine cronologico -, è dato da quello che succede subito dopo il trauma。 Se l’evento spesso è inevitabile, è la gestione di ció che è accaduto che restituisce il senso della nostra umanità, del modo in cui veniamo trattati e tratteremo noi stessi。”

Irene

Coraggioso e reale。

Sofia

La storia mi ha emozionato in molte parti, con nel mezzo zone d'ombra che mi hanno un po' distratto dal punto。 Al netto, mi è piaciuto abbastanza。 La storia mi ha emozionato in molte parti, con nel mezzo zone d'ombra che mi hanno un po' distratto dal punto。 Al netto, mi è piaciuto abbastanza。 。。。more

Natascia

Lettura scorrevole ma troppo osannato

Mariangela Capuano

⭐⭐⭐ 3/4

Beatrice

È stato un caso editoriale, ma personalmente l’ho trovato un romanzo del tutto dimenticabile。 Talvolta sembra un post su Instagram, altre volte una pagina di diario。 L’ultima parte non aggiunge nulla。 Mi ha lasciata perplessa。

kat1a_5

3 e 1/2 per l'intensità autobiografica, 2 per lo stile (arrotondo per difetto perché ci son dei libri cui ho dato 3 stelle che mi sono piaciuti molto di più) 3 e 1/2 per l'intensità autobiografica, 2 per lo stile (arrotondo per difetto perché ci son dei libri cui ho dato 3 stelle che mi sono piaciuti molto di più) 。。。more

Francesca

Libro carino però Bazzi con le ultime dichiarazioni hai sgravato

Goliarda

In Febbre, Jonathan Bazzi sviscera la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta。 Ci racconta: la storia della sua famiglia, la precoce separazione dei suoi genitori, l'infanzia trascorsa con le donne di casa (sua nonna, sua zia, sua madre), il rapporto con suo padre, l'adoloscenza, le prime esperienze amorose, le amicizie fino ad arrivare ai giorni nostri。 Jonathan narra di sé, ma non cade eccessivamente nell'autoreferenzialità; anzi, mentre ci racconta le sue vicende, riesce anche ad analizza In Febbre, Jonathan Bazzi sviscera la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta。 Ci racconta: la storia della sua famiglia, la precoce separazione dei suoi genitori, l'infanzia trascorsa con le donne di casa (sua nonna, sua zia, sua madre), il rapporto con suo padre, l'adoloscenza, le prime esperienze amorose, le amicizie fino ad arrivare ai giorni nostri。 Jonathan narra di sé, ma non cade eccessivamente nell'autoreferenzialità; anzi, mentre ci racconta le sue vicende, riesce anche ad analizzare la società che lo circonda e a descrivere Rozzano。 Ci resta quindi più facile immedesimarci in lui, perché del resto le persone che lo circondano sono spesso simili a quelle con cui veniamo in contatto tutti i giorni。 La parte che mi è piaciuta di più è narrata nei capitoli in cui Jonathan è adulto, quando scopre di avere l'HIV。 Ho particolarmente apprezzato la sua capacità di parlare con disinvoltura e con naturalezza di una malattia che ancora oggi è legata allo stigma sociale。 Si tratta in generale di una lettura piacevole, scorrevole e non troppo banale, anche se manca di organicità, probabilmente per il continuo alternarsi di passato e presente a ogni capitolo。 Lo stile purtroppo è molto acerbo e ci si accorge facilmente di essere di fronte a una scrittura scarna da blog o da giornalista。 Questo ultimo aspetto può piacere o meno, io personalmente non lo apprezzo granché, tuttavia trattandosi di un'opera prima non mi sembra giusto essere troppo severa, perciò complessivamente il mio voto è 3/5。 。。。more

Tiziana

Voto: 9/10Nel 2016 Jonathan ha 31 anni e una febbre che appare e non va più via。Lo debilita, lo fiacca fisicamente e psicologicamente, cerca risposte dappertutto: dai medici che inizialmente non hanno altre risposte a parte la diagnosi di una semplice mononucleosi e la raccomandazione ad assumere tachipirina, e su internet, dove invece le diagnosi sono verdetti fatali。Poi la risposta: è HIV。Tra salti avanti e indietro nel tempo, si alternano episodi dell’infanzia e dell’adolescenza dello scritto Voto: 9/10Nel 2016 Jonathan ha 31 anni e una febbre che appare e non va più via。Lo debilita, lo fiacca fisicamente e psicologicamente, cerca risposte dappertutto: dai medici che inizialmente non hanno altre risposte a parte la diagnosi di una semplice mononucleosi e la raccomandazione ad assumere tachipirina, e su internet, dove invece le diagnosi sono verdetti fatali。Poi la risposta: è HIV。Tra salti avanti e indietro nel tempo, si alternano episodi dell’infanzia e dell’adolescenza dello scrittore, con il presente; da una parte abbiamo la sua crescita tra nonni e genitori a Rozzano, dall’altro la malattia, il sollievo della diagnosi e quindi della conoscenza del nemico da combattere che ormai ha un nome e un volto, il bisogno di dover minimizzare il tutto quando si dà la notizia ad amici e parenti, la necessità di doverli consolare invece che di essere consolato, la scesa a patti con una malattia che è arrivata e non se ne andrà mai più, che dovrà essere sempre tenuta sotto controllo con analisi e visite ad intervalli regolari。Il libro di Jonathan Bazzi mi ha stupito e mi è piaciuto molto。 Non voglio fare l’hipster, ma i “casi letterari” mi lasciano sempre un po’ perplessa, ma in questo caso sono felice di aver combattuto la mia perplessità per conoscere questo autore e questa storia autobiografica。Lo stile è essenziale e diretto, a tratti frammentato – in certi momenti riesce a trasmettere perfettamente l’ansia che si impossessa di chi ha qualcosa, l’ha di sicuro, ma non sa cosa sia; la sinossi spoilera, sapevo già cosa aspettarmi dalla diagnosi finale, eppure la sera in cui ho letto quelle pagine ho sentito io stessa quel panico da sala d’attesa。La tematica è complessa。 Non solo perché tratta di HIV (che continua ad essere un tabù), ma perché parla di malattia。 E la malattia è un’esperienza assieme universale e personalissima。Non combatto lo stesso nemico di Bazzi, ma come la sua malattia anche la mia è cronica, anche la mia è arrivata e non andrà mai più via – non esistono cure miracolose, esiste solo un ben poco stoico scenderci a patti。 Ci si scende a patti perché non c’è alternativa, perché è l’unica via, perché in fin dei conti altre diagnosi sarebbero potute essere peggiori, perché se il tuo nemico ha un nome è qualcosa di conosciuto: brutto, magari, ma conosciuto。Poi c’è il panico, ci sono i dubbi, c’è il momento di debolezza in cui si pensa all’unica maniera per uscirne。Bello, bello, bello。 Anche per tutto quanto viene trattato di distante dalla malattia。 。。。more

Marco

Molto bello。 All’inizio non ho apprezzato l’alternanza tra presente e passato della voce narrante, poi mi sono abituato in fretta。 Meritato tutto il successo di questi anni。

Elena Longo

In alcuni passaggi un tantino ripetitivo ma la narrazione procede bene tutto sommato。 Mi sono fatta trascinare dalla vita di un ragazzo come tanti di noi che si trova davanti a qualcosa che tanti di noi non saprebbero affrontare。 Non una storia che vuole essere d'esempio ma che riesce a testimoniare che una cosa del genere può succedere e sconvolgere ma che poi si può andare avanti con la propria vita。 In alcuni passaggi un tantino ripetitivo ma la narrazione procede bene tutto sommato。 Mi sono fatta trascinare dalla vita di un ragazzo come tanti di noi che si trova davanti a qualcosa che tanti di noi non saprebbero affrontare。 Non una storia che vuole essere d'esempio ma che riesce a testimoniare che una cosa del genere può succedere e sconvolgere ma che poi si può andare avanti con la propria vita。 。。。more

Chara

Ho iniziato questo libro perché ero curiosa di sapere come fosse Rozzano dall'interno。Da Pavia, i palazzoni si vedono in lontananza perché ci si passa vicino per andare in questo o quel centro commerciale a sud di Milano。 A Pavia di rozzanelli se ne incontrano pochi, durante l'adolescenza。 Eppure ti mettono sempre in soggezione, ti sembrano più adulti, ti sembra gente che ne ha vissute più di te。Questo libro è la dimostrazione che è davvero così, con la sua linea temporale frammentata, le altern Ho iniziato questo libro perché ero curiosa di sapere come fosse Rozzano dall'interno。Da Pavia, i palazzoni si vedono in lontananza perché ci si passa vicino per andare in questo o quel centro commerciale a sud di Milano。 A Pavia di rozzanelli se ne incontrano pochi, durante l'adolescenza。 Eppure ti mettono sempre in soggezione, ti sembrano più adulti, ti sembra gente che ne ha vissute più di te。Questo libro è la dimostrazione che è davvero così, con la sua linea temporale frammentata, le alternanze e i parallelismi tra passato e presente, il modo in cui tutto si ripete e ogni volta si impara qualcosa, ma non abbastanza。 È brutalmente onesto, senza filtri, senza fronzoli。 Ci vuole davvero del coraggio per mettersi a nudo così, senza sapere con certezza quale sarà il contraccolpo。Penserò per molto tempo a questo libro, e posso dire onestamente che non capita spesso。 A malapena qualche volta。 。。。more

Elena Pedrazzani

Bazzi mi sta simpatico。 Viene dalla provincia e certe dinamiche, venendo pure io dalla provincia (tuttavia una provincia molto diversa nei suoi colori e protagonisti) li ho riconosciuti。 Non è una scrittura particolarmente elaborata o erudita, ne poetica, è una scrittura da instagram piú che da romanzo。 Non è un libro che ricorderò particolarmente pero si legge facilmente, scorre veloce e le ultime pagine hanno passaggi interessanti。 Alla fine mi berrei volentieri un caffè con Jonathan per chiac Bazzi mi sta simpatico。 Viene dalla provincia e certe dinamiche, venendo pure io dalla provincia (tuttavia una provincia molto diversa nei suoi colori e protagonisti) li ho riconosciuti。 Non è una scrittura particolarmente elaborata o erudita, ne poetica, è una scrittura da instagram piú che da romanzo。 Non è un libro che ricorderò particolarmente pero si legge facilmente, scorre veloce e le ultime pagine hanno passaggi interessanti。 Alla fine mi berrei volentieri un caffè con Jonathan per chiacchierare più che per commentare il libro。 。。。more

Chiara Cls

Jonathan ha 31 anni quando gli viene la febbre。 Spossatezza, dolore, disperazione。 Uno stato che permane per giorni, settimane e mesi。 Di cosa si tratta? Le pensa tutte, dalla mononucleosi alla leucemia e infine lo scopre: è HIV。Così Jonathan ci parla della propria vita, alternando i capitoli tra il presente segnato dalla malattia e il passato infantile e adolescenziale。 Parlare di sé per Jonathan significa parlare di Rozzano, la “carta d’identità fatta di strade e palazzi” di cui non riesce a d Jonathan ha 31 anni quando gli viene la febbre。 Spossatezza, dolore, disperazione。 Uno stato che permane per giorni, settimane e mesi。 Di cosa si tratta? Le pensa tutte, dalla mononucleosi alla leucemia e infine lo scopre: è HIV。Così Jonathan ci parla della propria vita, alternando i capitoli tra il presente segnato dalla malattia e il passato infantile e adolescenziale。 Parlare di sé per Jonathan significa parlare di Rozzano, la “carta d’identità fatta di strade e palazzi” di cui non riesce a disfarsi, significa raccontare di una madre giovane e caparbia, di un padre assente e sciupafemmine, significa narrare la difficoltà a trovare la propria strada, ad accettare un proprio modo di vivere il sesso e l’amore。 Ma soprattutto parlare di sé significa interfacciarsi con qualcosa di scomodo, che però necessita di essere raccontato。Jonathan scrive di sé nel modo più semplice e autentico possibile。 Per il lettore così risulta inevitabile empatizzare con il protagonista, anche e soprattutto nei momenti di maggior vulnerabilità。Recensione completa qui: https://chiaracls。altervista。org/febb。。。 。。。more

Tersite

I due fili di uno scoubidouche non s'intreccianoil degrado di manierae un'anamnesici ha provato scrivendoci ho provato leggendoma non s'annodanonel coraggio di una riscritturache non c'ènon si staccadalle pietre di Rozzanoné dai marciapiedi di Milanoun cucchiaio travestito da coltello travestito da cucchiaioo piuttosto una forchettache pochi fregi incidesul burro della mia indifferenza。 I due fili di uno scoubidouche non s'intreccianoil degrado di manierae un'anamnesici ha provato scrivendoci ho provato leggendoma non s'annodanonel coraggio di una riscritturache non c'ènon si staccadalle pietre di Rozzanoné dai marciapiedi di Milanoun cucchiaio travestito da coltello travestito da cucchiaioo piuttosto una forchettache pochi fregi incidesul burro della mia indifferenza。 。。。more